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Testimonianze


Salve lettore, insieme ad altri genitori, si era pensato di dare voce ai genitori che sono contro l'obbligo vaccinale e di pubblicare le loro storie, anche in forma anonima, per cercare di far riflettere tutti quanti su ciò che sta accadendo nella quotidianità di molti genitori e non solo.
Ringraziamo Sara per la sua testimonianza molto toccante.


Testimonianza di una mamma

Ciao, mi chiamo Sara, sono una mamma, e ho scelto, insieme a mio marito, di non vaccinare, almeno per ora, le mie bambine.

Quattro anni fa se mi avessero detto che avrei preso questa scelta, mi sarei messa a ridere. Non mi ero mai posta questo problema, anche se qualche dubbio mi venne quando, per il viaggio di nozze in Africa, mi fecero fare vari vaccini e rifiutai la profilassi per la malaria (solo consigliata) poiché mi dissero che non faceva male ma sarebbe stato bene non rimanere incinta di lì a sei mesi. Già qualche domanda mi era sorta ma sorvolai.Conoscevo una mamma che non aveva vaccinato, questa persona godeva e gode di grande stima da parte mia e non capivo come mai di una decisione cosi stramba, pensavo, e parlando con lei mi incuriosii.Cominciai già dalla gravidanza ad informarmi e chiesi al medico di base che ovviamente mi rassicurò verso la bontà dell'atto sanitario. Comprai libri, anche del parere opposto, perché i pro da sempre li sentiamo e ovunque li troviamo nel parere comune. Volevo approfondire ciò che mi era ignoto.Alla 28 esima settimana di gravidanza mi fecero fare una immunoprofilassi per via del mio gruppo 0 negativo, per non creare problemi alla bambina durante la nascita e per proteggere un futuro prossimo figlio, essendo il padre A positivo. Questa ha lo stesso funzionamento di un vaccino, solo che diretto contro una componente del sangue invece che contro virus o batteri.In quell'occasione dovetti firmare il consenso per farmi iniettare plasma umano geneticamente modificato, che avrebbe potuto creare al feto problemi come: epatite, problemi neurologici e una trafila di complicanze ugualmente pesanti. Mi tremava il braccio e non firmai in attesa di avere il colloquio col medico che mi avrebbe dovuto fare l'iniezione. Shockata fissavo quel foglio pensando "ho un figlio sano in grembo, non voglio rovinarlo con le mie mani". Affianco a me un'altra gestante che condivide le mie paure e parlando mi confessa di lavorare in quello stesso ospedale, nel reparto di neurologia ed epilessia e mi disse "non sai quanti bambini riportano danni gravi da vaccino ma non lo diranno mai". Una volta entrata nell'ambulatorio ed espresse le mie paure al medico, fui liquidata piuttosto frettolosamente con un "insomma se legge ogni cosa non prenderebbe nemmeno la tachipirina. Se le diciamo di farlo significa che è meglio cosi". Firmai con la mano tremante e stetti i restanti mesi in ansia. Alla seconda gravidanza infatti la feci nelle 72 ore post parto e non alla 28 esima settimana, questa possibilità non mi fu detta la prima volta e andai sulla fiducia.Intanto oltre ai libri letti assieme a mio marito, che coinvolsi nei miei dubbi e nelle mie paure, andammo ad un paio di convegni di medici, fatti da medici che invitavano a riflettere e ad effettuare la pratica vaccinale con criterio e coi dovuti tempi poiché si sarebbero potuti creare danni al sistema immunitario immaturo di un neonato e sinceramente trovavamo logico il loro ragionamento.Una volta nata la mia bambina mi arrivò in un lampo a casa la lettera di convocazione per le vaccinazioni con relativo calendario vaccinale.Esponendo i dubbi anche a mia madre, lei mi confidò che a suo tempo anche lei fu combattuta e mi fece fare solo gli obbligatori. Una cugina di mia madre (50 anni or sono) rimase vegetale a seguito di un vaccino e diedero la colpa al fatto che aveva la febbre ma nessun medico poi glielo mise nero su bianco e la famiglia si rovinò per accudirla decentemente sino alla precoce morte.Mia mamma mi esortò a fare solo le obbligatorie ma la paura in noi cresceva, il senso di oppressione che avevo quando dovetti firmare con la penna che tremava quel foglio - "avevo una figlia sana non volevo danneggiarla".Andammo allora al centro vaccinale per chiarimenti e mi inviarono materiale informativo via mail. Il loro stesso materiale riportava un grafico in cui si evinceva che negli ultimi 10 anni i danni da vaccino erano in aumento e mi dissero che erano cose di poco conto tipo febbri. Cercai i bugiardini di alcuni dei vaccini e non li trovai. Andammo al colloquio con la responsabile della ASL e nelle notti precedenti non dormivamo dall'ansia "se non vaccino e si ammala? non me lo perdono. Se la vaccino e rimane offesa? Nemmeno". Al colloquio siamo stati trattati come pezzenti dopo la domanda "che lavoro fate" e dopo una mezz'ora di discussione dove riportavamo dubbi dicendo che non potevamo firmare un foglio dove dichiaravamo che nostra figlia non fosse allergica agli eccipienti del vaccino poiché non sapevamo cosa contenesse e perché aveva solo 3 mesi. Dopo aver detto che, come avevamo letto, ognuno di noi ha una risposta immunitaria diversa proprio perché siamo diversi, la dottoressa ci fece firmare il dissenso informato in malo modo, dicendoci di continuare a fare il nostro lavoro che lei avrebbe fatto il suo. Peccato poi che la stessa dottoressa una settimana dopo, a una coppia di nostri amici che avevano gli stessi dubbi, ma erano due ingegneri, come il marito e il figlio della spettabile dottoressa (a suo dire), sapendo che poi sarebbero partiti per l'Australia ha detto loro che facevano bene.Una volta firmato il dissenso abbiamo continuato ad informarci sulle incidenze di polio o differite. Abbiamo convenuto sul pensare alla tetanica più avanti e all'epatite b a 10 anni di vita non a 3 mesi, come poi fecero a molti di noi nel 92.Iscrissi mia figlia al nido e ha sempre goduto di ottima salute. E' rimasta indenne a varie epidemie di varicella, sesta malattia, mani bocca piedi ecc.Il nostro amore per lei ci ha portato a desiderare di volerle dare una sorellina ed essere genitori ci ha realizzato come nulla prima, cosi rimasi incinta nuovamente. Ad un mese dalla gravidanza si cominciò a sentir parlare di obblighi vaccinali e di nuovo l'incubo.Il pensiero di dover inoculare sostanze pericolose nell'organismo della mia futura bimba. Di nuovo ricerche e convegni, colloqui con la stessa pediatra e bugiardini!!! Finalmente trovo i bugiardini dove c'è ben scritto ciò che già sapevo, quindi la presenza di sostanze tossiche quali formaldeide, sali di alluminio, thunstilene, ecc.Allora non ci vuole un medico per capire che queste sostanze non fanno bene soprattutto nell'organismo di un neonato. In più, di casi di danni da vaccino si sente sempre più spesso parlare e un paio almeno li conosciamo tutti, mentre non conosco nemmeno una persona che negli ultimi 30 anni abbia avuto un danno da polio o difterite (solo il bimbo in Spagna nel 2015, provocato anche da altri fattori come errori medici che non l'hanno riconosciuta e incidenti diplomatici per il trasporto del siero dalla Russia, assente nonostante la legge da altri paesi).Il vaccino per la meningite da meningococco non è per ora obbligatoria e la sua incidenza è di 1 su 60mila.Ed i danni che molte volte nemmeno segnalati dai medici, nonostante le recenti leggi in merito, e non fanno statistica?Sinceramente noi abbiamo paura e a un organismo così piccolo non faremo nulla. Stiamo valutando adesso di fare qualcosa probabilmente alla grande ma con grande cognizione di causa e dopo aver fatto accurati esami ma non a 3 mesi e nemmeno prima dei 3 anni.Se il ricatto è tenerla a casa dal nido ben vengano i nonni. Non vaccino per ricatto ma con criterio. Non siamo contro i vaccini ma devono essere personalizzati e fatti con criterio a tempo debito. Per carità ci sarà sempre chi è scottato da una parte, che ha avuto il figlio ammalato e rispetto il loro dolore ma gli stessi genitori dovrebbero rispettare il dolore di chi ha figli tetraplegici a causa di un vaccino. Devono capire che un farmaco può non andare bene per tutti e che la scelta è un diritto sacrosanto del singolo e con questo nessuno sarà mai tranquillo né con una scelta né con l'altra ma non credo sinceramente che le mie figlie sane possano essere un pericolo per la sanità pubblica se non per la loro persona.L'obbligo non è una soluzione e l'odio e la mancanza di empatia, i litigi sulle pagine Facebook sono lo specchio di una società malata in cerca continua della caccia alle streghe, di pretesti per sfogare il proprio odio, la propria rabbia ma non lamentiamoci se i figli diventano bulli o aggressivi, perché sono lo specchio delle nostre azioni. Questo è quello che stiamo consegnando: un mondo con zero tolleranza.

Non ho vaccinato mia figlia minore e mi spaventa che ho vaccinato i miei primi due figli


Non ho vaccinato mia figlia minore e mi spaventa che ho vaccinato i miei primi due figli.Non ho vaccinato la piccola leggendo, studiando e ascoltando la testimonianza dei genitori.Sicuramente sarebbe più facile fare quel che fanno tutti: vaccinare senza discutere, senza chiedere, senza pensare.In fondo i medici hanno studiato per tanti anni. Loro dovrebbero essere dalla nostra parte - dei genitori. Pero ho scoperto che i medici hanno imparato dei vaccini quanto sapevo io: Che ti proteggono da una certa malattia. (dovrebbe)Mia nipote studiava l'ultimo anno di medicina - le ho chiesto cosa mi può dire lei come futuro medico- quasi niente più di quel che sapevo io. Quando le ho portato davanti i libri che ho letto io, i studi che ho trovato io - e rimasta sotto choc. Lei che voleva fare la pediatra alla fine ha scelto l'oculistica. Perche ? Perche non potrà mai dire a una mamma che i vaccini sono sicuri.Ho vaccinato i figli più grandi. L'ho fatto. Pero non perche ero informata di quel che facevo, ma perché ero una ignorante. Si erò cosi. Nessuno mi ha mai parlato dei rischi.Vieni, fai e vai - questo sarebbe il motto del USL . Quando ho deciso di non vaccinare la piccola ho fatto il colloquio con i responsabili ufficio vaccinazioni. Alla domanda di mio marito se ci sono dei rischi loro hanno risposto : assolutamente NO! Ma come possono fare certe affermazioni quando dagli stessi bugiardini dei vaccini è evidente che si possono manifestare anche reazioni aversi. Esiste una legge che prevede il risarcimento per i danni da vaccino -allora vuol dire che i rischi ci sono !!!!I foglietti illustrativi dei vaccini che ho ricevuto da parte del USL tutti iniziano con la stessa identica frase: Se il bambino fosse allergico a uno qualsiasi componente del vaccino allora non si dovrebbe fare il vaccino. Allora la mia domanda è : come potrei sapere io come mamma se mia figlia e allergica o no a certe sostanze ??????E poi da mamma ignorante mi sono trasformata in una mamma informata: ho studiato le malattie per quale si fanno i vaccini, i rischi delle malattie e dei vaccini, ed in conclusione - in giorno di oggi e più rischioso per mia figlia fare un cocktail dei vaccini.Rispetto la decisione di ogni genitore riguardante il suo figlio. Non giudico quelli che al primo tossire vanno al Pronto Soccorso, non parlo male di quelli che ai primi segni di febbre danno antibiotico e la lista si può ancora allungare. Ognuno fa quel che considera giusto per il suo figlio. E io chiedo che anche la mia scelta consapevole non sia demonizzata.


Io vaccino ma chiedo la libertà

Come tutti noi, ho amato i miei figli ancor prima di concepirli, cosa avvenuta dopo 13 mesi di tentativi (non troppi ma neanche pochi), durante i quali mi sono sentita dire che non avrei avuto figli naturalmente viste le mie ovaie policistiche ( a 25 anni). Ho cambiato ginecologa, fatto esami, scoperto di soffrire di iperinsulinemia, modificato alimentazione e dopo 2 mesi.... test positivo!!!

Durante la gravidanza non mi sono mai posta domande particolari: sapevo che avrei allattato, e amato e protetto mio figlio!
E così è stato. Il nostro pupo nasce nell'estate del 2013. Finalmente il nostro bimbo tra le braccia, bello e monello.
Il primo vaccino cadeva mentre eravamo al mare, e dopo pochi giorni avevamo il battesimo, così non ci siamo presentati. Siamo poi andati a fare il fatidico primo vaccino a 3 mesi e 10 giorni di mio figlio. Ansia a mille, ma i vaccini si devono fare. "Il bambino sta bene, è allergico a qualcosa, quando lo ha visto il pediatra" e via con le due punture. Quella giornata e la successiva ha dormito quasi sempre (cosa strana per lui, mai stato un dormiglione), tant'è che la nonna (mia mamma) diceva sempre "se dorme così lo vacciniamo tutti i giorni". Dopo circa 10 giorni raffreddore, tosse, bronchite...clenil e broncovaleas e via dicendo. Dopo 2 mesi seconda dose (in piena crisi causa svezzamento), dopo 10 giorni bronchite e anche li clenil e broncovaleas. Nel sito di iniezione di non so quale vaccino, rossore e ponfo, rimasto duro al tatto per almeno 2 mesi.
Nel frattempo inizio ad informarmi per il temuto mpr e succede che il figlio di una mia amica ha uno shock anafilattico post seconda dose di esavalente più pneumococco. Lo salvano per un pelo.
Qui mi si apre un mondo e io mi incavolo tantissimo, con me stessa in primis per non essermi informata prima, decidendo che d'ora in poi le cose cambieranno.
Inizio a leggere di tutto e di più, a contattare persone sia favorevoli che scettiche sulla pratica vaccinale odierna... scettiche, non antivacciniste!!!
Mio marito mi sostiene, non amante dei farmaci in generale, tanto più dopo questi vari avvenimenti.
Andiamo dalla pediatra al bilancio dei 12 mesi parlandone della nostra decisione, su questo però non mi soffermo su questo.
Nel frattempo scopro della seconda gravidanza, vado a colloquio all'asl portando le mie ragioni e dicendo che avremo posticipato almeno di 6 mesi le successive vaccinazioni.
Continuiamo a leggere, contattare persone, sentire testimonianze di danneggiati da vaccini e di chi a contratto determinate malattie. Le paure e i dubbi sono tanti, troppi per dei genitori che vogliono solo il bene dei propri figli, non esperti del settore che dovrebbero potersi affidare a tali esperti.
Nasce la secondogenita nella primavera del 2015.
L idea iniziale è di non vaccinarla, almeno fino ad un anno. Decisione mutata nel corso dell'estate 2015, l'estate peggiore della mia vita con tutte queste paure, con un bimbo di 2 anni e una neonata da gestire.
Decido, con enorme fatica (mio marito ha iniziato a dirmi "facciamo come credi basta che torni tu, sennò andiamo da uno psicologo", e vi giuro che ci è mancato davvero poco, ero ormai anche io della idea di farmi aiutare), di somministrare il tetravalente (tetano, poliomielite, difterite e pertosse) ad entrambi, 2 anni e 3 mesi e 6 mesi e mezzo, facendo cura omeopatica pre e post vaccinale, sperando serva almeno in parte. Il grande ha avuto un ponfo rosso diventato davvero grande sul braccio, ci ha messo quasi 20 giorni a sistemarsi. La piccola fortunatamente nulla, almeno apparentemente.
Seconda dose alla piccola fatta dopo 4 mesi, dopo 2 giorni diarrea, quindi panico totale, ma sembra tutto passare in Fretta senza l insorgenza di problematiche.
Abbiamo dovuto poi effettuare alla piccola l'esame delle urine, riscontrando la presenza di ossalari di calcio. Chiedo ad una persona fidata e trovo che una buona percentuale di bambini autistici ha ossalari di calcio nelle urine.
La pediatra esclude categoricamente tutto. Contatto due pediatri omeopati della zona ed entrambi mi rassicurano, consigliandomi di monitorare la bambina ed, eventualmente, valutare insieme che controlli effettuare.
La terza dose la stiamo rimandando da luglio 2016, e nel frattempo ad ottobre, con la prima febbre e la prima dose di tachipirina, le esce un orticaria vagante che necessita di antistaminico.
Ovviamente si esclude categoricamente il legame tachipirina-orticaria, ma con questo dilemma contatto la asl esponendo il problema e dicendo che non ho intenzione di vaccinare se prima non abbiamo escluso il possibile nesso, temendo una reazione allergica anche alla vaccinazione. Nessuna risposta dalla asl.
Ora, oltre a tutte le paure sulla salute dei nostri figli, si aggiunge il pensiero per una loro possibile esclusione sociale.
Noi non siamo contrari alle vaccinazioni, lo dimostrano le somministrazioni effettuate, ma ci sono troppe casualità, successe ai nostri figli in primis, e a diversi bambini che conosciamo, che ci spingono ad essere dubbiosi sul da farsi.
Crediamo che chiedere un anamnesi familiare e personale del bambino completa sia chiedere il minimo, se davvero l interesse collettivo è il bene di tutti.
Non accetto la affermazione "serve sacrificare qualcuno per il bene collettivo" perché i miei figli non sono qualcuno, sono il nostro 100%.
Dall altra parte, ci spaventano molto anche determinate malattie, e siamo i primi a voler proteggere con qualsiasi mezzo i nostri figli, ma abbiamo bisogno di risposte e chiarezza, che ci vengono troppo spesso negate, additandoci come pazzi.
Beh, non credo sia esattamente questo il modo per convincerci..toglierci libertà va esattamente nella direzione opposta a quella desiderata...e qui ci sorgono molte altre domande....

Grazie a tutti


Una scelta un po' particolare

Buongiorno, ecco la testimonianza mia e di mio marito, vedete poi voi se accorciarla. A dire il vero non avevo mai pensato alla questione vaccini, fino a che 5 anni fa non incontrai la ragazza di un mio amico, danneggiata da vaccino a 12 anni, aveva fatto l'antitetanica e dopo giorni di febbre la ragazza è andata in coma e ne è uscita con un diabete ti tipo 1 e la dipendenza dalle siringhe di insulina. Nel 2014 sono rimasta incinta e assieme a mio marito abbiamo iniziato ad informaci, a recuperare informazioni per decidere cosa fare una volta nata la bambina, per una migliore ricerca ho comprato un quaderno in cui ho scritto pro e contro di ogni vaccinazione disponibile, arrivando alla decisione che alcuni vaccini non li avremmo fatti e altri invece avremmo aspettato più o meno l'anno di vita della bimba.La gravidanza però si conclude con un parto prematuro a 32 settimane, la bimba pesa 1 kg e ha una grossa emorragia celebrale e diversi fori al cuore che si dovrebbero chiudere, usciamo dalla terapia intensiva dopo 51 giorni, la bimba pesa due kg, ha quasi due mesi di vita ma i dottori mi dicono che fino ai 3 anni dovrò considerare la data presunta del parto come data di nascita, perciò tutte le visite per tenere sotto controllo i progressi, i fori nel cuore e l'emorragia vengono spostate di due mesi.Dopo 60 giorni esatti arriva la lettere per la convocazione della prima dose di esavalente, parte la grande domanda? Ma come tutte le visite sono spostate all'età corretta e le vaccinazioni no? E' possibile che ad una bambina di due kg vengano somministrate le stesse dosi di un bambino sui 4/5 kg?Richiedo perciò un colloquio per esporre i miei dubbi e rimandare le vaccinazioni fino a che tutti i problemi della bambina non si saranno sistemati.L'ausl mi manda una marea di libretti informativi dove non riporta nulla sui prematuri, dove le uniche parole sui problemi delle vaccinazioni non riportano una statistica nè una percentuale, inoltre sul bugiardino allegato si riporta in chiaro "non vaccinare se ci sono problemi celebrali anche non diagnosticati" lasciando perdere il non diagnosticati, ecco la mia bambina rientrava in questo campo e cosa poteva succedere se non avessi richiesto informazioni??? Andiamo al colloquio dove ci ritroviamo davanti un medico molto maleducato, scocciato che non risponde a nessuno dalle nostre domande, anzi ci aggiunge dubbi, non ha la minima idea di come comportarsi con una bambina prematura ma mi assicura che non ci saranno problemi, come lo sa solo lei.C'è ne andiamo lasciando il dissenso, se quella persona era li per chiarire dubbi o aiutarci di sicuro non ha svolto correttamente il proprio compito, oltre al solito terrorismo ci ha trattato da stupidi e ignoranti, quando chi non sapeva rispondere alle domande di due genitori spaventati dalla prematurità.Da allora la bimba ha due anni, i buchi al cuore si sono riassorbiti e l'emorragia è in riassorbimento, frequenta il nido dai 10 mesi corretti e non si è mai ammalata, a differenza di quello che mi dicevano tutti la bimba non ha mai avuto bisogno di un antibiotico a differenza degli altri bambini super vaccinati del nido.Visto le sue ottime riprese e la sua buona salute per il momento non siamo intenzionati a vaccinarla.


Un papà racconta la sua storia

Ecco a voi la testimonianza di un papà, speriamo possa servire per riflettere.

Mio figlio è nato sano, da parto naturale, la crescita era perfetta. Iniziammo a tre mesi con le prime vaccinazioni e fin qui tutto bene, fino alla prima dose del vaccino mpr. Da lì inizia il calvario: non dormiva più, si isolava, lo sguardo era assente se lo chiamavo, non si girava, piangeva sempre giorno e notte. Non voleva più uscire di casa. Lo portammo dal pediatra e disse che non c'era da preoccuparsi nel frattempo continuammo a vaccinarlo nella più totale ignoranza da parte nostra. Io e mia moglie non ci siamo dati per vinti e iniziammo a girare il lungo e largo per l'Italia fino a quando non abbiamo trovato un grande dottore. Grazie a lui, che ci fece fare delle analisi in Francia, abbiamo scoperto che aveva subito una reazione avversa da vaccino. Da li iniziammo con le varie terapie, ovviamente tutto a pagamento. Ormai sono nove lunghi anni che andiamo avanti con ottimi risultati. E' tornato a sorridere, non vuole stare più in casa e frequenta l'ultimo anno della primaria. Non parla ancora ma comunica grazie ad un tablet. Scrive benissimo e questo è grazie a noi, a lui che si impegna, e a tutti i terapisti che lo seguono.Un grazie va anche alle maestre e soprattutto ai suoi amichetti di scuola che lo fanno sentire un bambino speciale.
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